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DonatoBramante    
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Hieronymus Bosch

 

Bosch, pittore fiammingo, celebre per le sue opere enigmatiche e inquietanti, che  rappresentano soggetti di ispirazione religiosa attraverso una ricchissima trasfigurazione fantastica. I documenti e le scarse notizie pervenutici sulla sua vita indicano che Bosch, figlio e nipote di pittore, svolse la sua attività artistica a s’Hertogenbosch, prosperosa città del Brabante nella qual trascorse probabilmente tutta la sua esistenza,e che,sposatosi nel 1481 con una donna del luogo,dal 1486fu membro della Confraternita della Vergine, si occupava di rappresentazioni teatrali e processioni. La sua consacrazione come artista giunse con la realizzazione delle vetrate per la chiesa della città, che gli procuravano notorietà in tutta Europa. L’opera di Bosch, che intreccia motivi astrologici, alchemici e folcloristici al tema dell’Anticristo e alla figurazione di episodi delle vite dei santi, testimonia di una costante tensione religiosa e morale, accompagnata dalla convinzione della follia umana. Nucleo generatore delle costruzioni immaginifiche dell’artista fiammingo è l’immagine della dannazione eterna, resa attraverso elementi dell’iconografia tradizionale (il fuoco, le pene corporali cui sono soggetti i dannati ) e una straordinaria proliferazione di figure simboliche, incarnazione degli incubi più spaventosi. Un chiaro intento satirico detta molte delle sue elaborate composizioni, in cui personaggi ibridi umano animaleschi compaiono in posizioni grottesche o oscene, come pure nelle scene di gruppo, che danno luogo a incisive caricature. In tutte le sue opere Bosch dimostra una perfetta padronanza delle tecniche di rappresentazione spaziale e una particolare sapienza compositiva, capace di rendere in modo unitario scene articolate e ricche di particolari. Dove le proporzioni sono stravolte e gli accostamenti cromatici stridenti, ciò è frutto di una scelta funzionale al valore allegorico della rappresentazione. Alle radici della straordinaria maestria pittorica di Bosch sta la conoscenza dei grandi maestri tedeschi dell’incisione e della miniatura. La forma prediletta di Bosch è il trittico, che consente la rappresentazione di momenti diversi e sequenze di situazioni, secondo uno sviluppo non tanto cronologico quanto morale e teologico. Di norma, nell’anta sinistra viene raffigurata la condizione originaria dell’uomo, nel giardino dell’eden; nella tavola centrale, di dimensioni più grandi, viene illustrata la conseguenza della libertà di scelta concessa ai progenitori: un  mondo dominato da uno sfrenato edonismo, che genera disordine e perdizione; a destra, infine, appare il logico sbocco della follia umana, un inferno retto da demoni e mostri orrendi, che straziano uomini e donne in uno scenario apocalittico. Tra le tavole generalmente attribuite a Bosch nessuna è datata e molte di quelle che portano la sua firma potrebbero essere opera di allievi ed emuli : già durante la sua vita, e poi negli ultimi anni del XVI secolo, i suoi dipinti furono infatti spesso copiati e imitati. In particolare, intorno al 1550, ad Anversa vi fu attorno alla sua figura un forte risveglio d’interesse, che vide coinvolti artisti come Pietre Huys e Pietre Bruegel il Vecchio.

A cura di Giulia

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