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DonatoBramante    
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Nelle arti visive il simbolismo può essere inteso in senso generale o specifico. Nel primo caso indica l'uso di particolari convenzioni della pittura e della scultura (pose, gesti e segni in genere) utilizzate per rimandare a un implicito senso allegorico (Iconografia).Nel suo secondo significato, il termine si riferisce al movimento artistico, nato in Francia a partire dal 1880, che interpretò gli stessi atteggiamenti del gusto e della sensibilità che caratterizzarono il simbolismo in ambito letterario. Fra i suoi primi rappresentanti furono i pittori Pierre Puvis de Chavannes, Gustave Moreau e Odilon Redon, che facevano uso di colori brillanti e linee fortemente espressive per rappresentare visioni oniriche di notevole emotività, a volte tendenti al macabro, ispirate a soggetti letterari, religiosi o mitologici. Sempre in Francia, il movimento assume decisa personalità con artisti come Denis, Vallotton e Sérusier, che formano il gruppo dei Nabis (Profeti): essi riprendono sì tematiche impressioniste (scene di campagna e di vita parigina), ma ne negano il valore d'immagine istantanea, riconducendole ad una eleganza ordinata e rarefatta. Il simbolismo influenzò anche la pittura dell'olandese Vincent Van Gogh e dei francesi Paul Gauguin ed Emile Bernard. Questo stile, che essi definirono sintetista o simbolista, si contrapponeva all'analiticità dell'impressionismo. La prima mostra simbolista fu organizzata da Gauguin nel 1889-1890 all'Esposizione universale di Parigi. Il simbolismo nella scultura influenzò anche  Auguste Rodin. Per il suo uso soggettivo e allusivo di colori e forme, il simbolismo può essere considerato un antecedente di correnti del XX secolo come il fauvismo, l'espressionismo e il surrealismo.

 

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