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DonatoBramante    
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il bar alle Folies-Bérgeres

Edouard Manet

musica alle Tuileries

le déjeuner sur l'herbePittore  nato a Parigi nel 1832 e morto nel 1883. Pur avendo ispirato, con la sua opera, l’impressionismo, tenne sempre a difendere la propria indipendenza. Per la sua pennellata rapida e l'uso di colori puri, oltre che per il trattamento di soggetti tratti dalla vita quotidiana, ebbe un'influenza sullo sviluppo di tutta l'arte moderna. Dopo aver studiato con il pittore accademico Thomas Couture, Manet approfondì la conoscenza dei capolavori del passato viaggiando in Germania, in Italia e nei Paesi Bassi. Fu particolarmente influenzato dalle opere di Frans Hals, Diego Velázquez e Francisco Goya.Le prime opere, caratterizzate da ampie pennellate, sono scene di genere, spesso spagnolo, e ritratti. Nel 1863 fu esposto il famoso ”Déjeuner sur l'herbe” ( La colazione sull’erba, Musée d'Orsay, Parigi) al Salone dei Rifiutati, il nuovo spazio espositivo che Napoleone III aveva fatto aprire appositamente per gli artisti respinti dal Salone ufficiale. La tela, che rappresenta un picnic sull'erba con una donna nuda seduta tra due giovani borghesi vestiti eleganti, fu aspramente attaccata dai critici. Fu salutato dai pittori più giovani come la loro nuova guida. Nel 1864, il Salone ufficiale accettò due suoi quadri e nel 1865 Manet espose l'”Olympia” (1865, Musée d'Orsay): il nudo, ispirato alla Venere di Tiziano. Nel 1866 lo scrittore francese Emile Zola strinse amicizia con l'artista, iniziando un proficuo scambio di ispirazioni e spunti creativi. Anche i giovani pittori impressionisti Edgar Degas, Claude Monet, Auguste Renoir, Alfred Sisley, Camille Pissarro e Paul Cézanne, sempre più stretti attorno a Manet, furono per lui stimolo nuovo, accrescendo la sua sensibilità per i giochi di luce. Nel 1874 l'artista  decise tuttavia di non partecipare alla prima esposizione impressionista. Continuò a esporre regolarmente al Salone, proponendovi nel 1882 un altro dei suoi quadri più famosi, ”Il bar delle Folies-Bergère” (Courtauld Institute Galleries, Londra). Manet ha lasciato, oltre ai 420 quadri a olio, numerosi acquerelli e pastelli.

a cura di Natalì, Barbara e Francesco

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